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martedì 6 settembre 2011

L'assoluto relativo di Magdi Allam


Magdi Cristiano Allam, per chi non lo sapesse è un giornalista (e politico) ex musulmano convertitosi al cattolicesimo. Così come peraltro prevedibile per chi fa un passo del genere, è passato da una posizione di sostanziale critica interna all'Islam, a quella di oltranzista della religione che lo ha accolto, ovvero quella Cattolica.
Già dopo la strage di Utoya ad opera di pazzo definito dal resto del mondo come "cattolico fondamentalista", Allam ci tenne a sottolineare che: 
La dif­ferenza sostanziale è che mentre gli islamici che uccidono gli «infe­deli » sono legittimati da ciò che ha ordinato loro Allah nel Corano e da quanto ha fatto Maometto, i cristia­ni che uccidono per qualsivoglia ra­gione lo fanno in flagrante contra­sto con ciò che è scritto nei Vangeli.
In un certo senso e forzando un po', potremmo dire che l'assassino non sarebbe da reputarsi cristiano.
Ma tornando a quanto sopra , la tesi bislacca fa acqua (almeno al lato pratico), da tutte le parti: basta aprire un qualsiasi libro di storia o, per non citare le solite cose, basterebbe  la recente lettera dell'ancora Cardinal Ratzinger al presidente della conferenza episcopale a stelle e strisce:
(...) se un cattolico fosse in disaccordo col Santo Padre sull’applicazione della pena capitale o sulla decisione di fare una guerra, egli non sarebbe da considerarsi per questa ragione indegno di presentarsi a ricevere la Santa Comunione. Mentre la Chiesa esorta le autorità civili a perseguire la pace, non la guerra, e ad esercitare discrezione e misericordia nell’applicare una pena a criminali, può tuttavia essere consentito prendere le armi per respingere un aggressore, o fare ricorso alla pena capitale.
Quindi uccidere per ragion di stato, almeno secondo l'attuale Papa (anche se allora Cardinale), che si faccia per difesa, attacco preventivo, esportazione di democrazia, o per reati gravi, non negherebbe,  al soggetto l'identità di cristiano, né condurrebbe chi si macchia di tale sangue al di fuori della comunità (chiesa, appunto).
Nei vangeli stessi poi, non è assolutamente vero che non vi è incitazione alla violenza, un esempio a caso:
Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino. Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città. (Luca 10, 10-12)
Mettiamola così, non è propriamente una violenza, ma una minaccia sì.
Comunque sia il nostro convertito, di ciò non si preoccupa. In fondo lui sa chi è cristiano e come bisogna vivere per esserlo davvero, quindi ovviamente non può non scandalizzarsi se un parroco canturino, Don Lino Cerruti, decide di aprire la chiesa ai musulmani, nel giorno della festa per la chiusura del mese del Ramadan, affinché possano pregare il loro Allah, che poi altri non è che la versione araba dello Jahvè veterotestamentario (ovvero lo stessa divinità dispotica gelosa e sanguinaria dell'Ebraismo) e se vogliamo la figura del Padre (abbondantemente ripulito) nella versione Cristiana. 
Così, per Cristiano Allam, 
se si crede in Gesù non si può in alcun modo credere né che Maometto è un profeta autentico né che l'islam è una religione veritiera. O si crede in Gesù o si crede in Maometto; o si è cristiani o si è musulmani.
e fino a qui non ci piove, ma poi aggiunge:
non ci si può professare cristiani e al tempo stesso legittimare l'islam come religione. Chi lo fa non è cristiano. Non si tratta di essere più o meno sincretisti. Semplicemente non si è più cristiani.
Indi per cui un cristiano non può legittimare un'altra religione, neppure come fece Giovanni Paolo II chiamando a raccolta esponenti di varie religioni in quel di Assisi per pregare per la pace nel mondo. O quando lo stesso Papa baciò il corano, come riportato in questa foto


Tale bacio (poi negato dal cardinale presente, anche di fronte all'evidenza), per dire il vero, stava per costare a Giovanni Paolo II la beatificazione e la conseguente santità, sebbene le fin troppo ovvie ragioni economiche, alla fine abbiano prevalso e prevarranno in futuro. Di certo non finiranno per definire il fu Papa un eretico o un apostata, in altre parole un non cristiano.
Ma Cristiano Allam supera sé stesso quando in un  articolo su Il Giornale arriva a scrivere una castroneria logica che ha dell'incredibile:
non si può relativizzare la verità storica e sacra di Gesù: o ci credi o non ci credi
Al di là del fatto che la frase avrebbe senso solo terminando con un : "o ci credi o ci credi", la visione della storia del giornalista convertito è straordinaria: essa esprime sul Cristo verità cui è possibile credere, ma anche no. La storia è una scienza, non andrebbe creduta, ma studiata, le sue "verita" (virgolettato d'obbligo) ricercate e dimostrate. Ben diversa dalla "verità sacra" il cui studio è pressoché inutile perché mira a specificare quanto senza dimostrazione (e ragione) si crede esista . 
Lasciando per un attimo il cristianesimo, nessuno storico si sognerebbe mai, ad esempio, di mettere in discussione la figura storica di Giulio Cesare, poiché ampiamente dimostrata da una moltitudine di fonti. Tuttavia sfido a trovare uno studioso serio che oggi sia disposto a credere che Giulio Cesare sia stato a tutti gli effetti una divinità o, se vogliamo, discendente della dea Venere. 
Ma forse Allam si riferisce all'ipotesi storica che vede confluire nella figura di Cristo una serie di personaggi della Palestina dell'epoca per cui l'identità dello stesso è stata più volte messa in discussione.

E' fantastico poi quando pontifica sull'errore del povero prete, che secondo Allam confonderebbe la dimensione delle persone con quella religiosa, quasi che la seconda debba in qualche modo essere superiore alla prima. Certo forse ad Allam non dispiacerebbe che sui portali delle stupende cattedrali venga scritto, accanto a "Ingresso 5 Euro", "No foto" anche "vietato l'ingresso a cani e musulmani", per lui infatti non conta la persona, l'essere umano, bensì l'etichetta religiosa: il suo problema e il relativismo ormai dilagante nella Chiesa dopo il famigerato Concilio Vaticano II. Non gli passa neppure per la mente che Don Lino abbia iniziato una strategia di conversione o, in alternativa che stia gestendo una situazione particolare all'interno della sua parrocchia: aprendo la porta ai musulmani si sarebbe posto al di fuori della comunità cristiana; non solo, secondo il suo ragionamento sarebbe divenuto l'emblema dell'italiano ingenuo, stolto, ideologicamente colluso e votato al suicidio. Niente di meno!

PS: Il simpatico accostamento dei due manifesti elettorali della formazione personale di Allam usati nella recente campagna elettorale per il governo del capoluogo lombardo in cui si legge "Mai più Milano modello di integrazione" è stata utilizzata in un articolo tratto da Libero, come riportato nel blog "Non leggere questo blog". Nell'articolo in questione si mette in evidenza l'assoluta (sic) fedeltà di Magdi Allam allo statuto da lui redatto per la sua formazione politica Io amo l'Italia, dove come primo obbiettivo strategico il movimento si impegna a promuovere
La riforma etica della cultura politica e delle istituzioni dello Stato per affrancarci dalla mercificazione e dalla consorteria del potere, affinché siano autenticamente al servizio dei cittadini operando per l'interesse locale e nazionale degli italiani.
A tal fine il nostro onestissimo Cristiano Allam, accusato di essere uno dei deputati europei più assenteisti in assoluto, si giustifica dicendo che non crede ad un Europa restia a riconoscersi nelle radici cristiano-giudaiche, che comunque non si ricandiderà ma che non si dimette perché
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3 commenti:

Redazione Io amo l'Italia ha detto...

A proposito di Brievik, Allam non ha detto che chi uccide non è un cristiano (significherebbe dire che chi pecca non è cristiano, allora non lo sarebbe nessuno), bensì ha detto che chi uccide contravviene al messaggio cristiano evangelico che non giustifica mai l'omicidio perché mette al primo posto il bene della vita. Invece i terroristi islamici che uccidono possono anche solo in astratto trovare una giustificazione nelle sure coraniche che favoriscono ed anzi impongono di uccidere gli infedeli. Del resto Lei stesso ha ammesso che le Sua interpretazione delle parole di Allam è una forzatura, quindi c'è poco da motivare oltre.

D'altro canto il cristiano che riconosce la legittimità della religione islamica di fatto non può considerarsi cristiano perché in base al messaggio islamico, così come leggibile nel Corano, tutte le religioni diverse da quella musulmana sono escluse e perseguitate, quindi ammettere la legittimità della religione islamica significa di fatto ammettere l'esclusione e la persecuzione di tutte le altre religioni, e questo a prescindere da qualsiasi atto di reverenza da parte di personaggi cattolici illustri. La teoria di Tettamanzi della cosiddetta "religione unica" (termine improprio ma qui adoperato per una più facile comprensione) che includa islam, cattolicesimo ed ebraismo è fallimentare proprio per la quantità eccessiva di compromessi a cui la religione islamica dovrebbe arrivare per riuscire a fondersi con le altre due, compromessi che di fatto escluderebbero l'essenza stessa della religione.
Infine l'assenteismo di Allam ha una motivazione alquanto banale: le statistiche che tanto fecero scalpore sulle sue presenze vennero rilevate all'inizio del suo mandato nel periodo in cui era impegnato nella campagna elettorale in Basilicata: un po' quello che è successo a De Magistris, per intenderci, con la differenza che le statistiche sulle sue presenze in Parlamento Europeo sono alquanto deludenti adesso, poco dopo la campagna elettorale a Napoli, a metà del mandato in Europa e non al suo inizio.

Unknown ha detto...

Il messaggio cristiano di mettere al primo posto la vita trova tanti di quei se e di quei ma durante l'evoluzione della sua storia da essere di fatto una storiella per bambini (nell'età giusta per essere indottrinati, tanto per intenderci). Non ho voluto appositamente ricordarlo nel post, visto che in questo blog sono argomenti finanche abusati, tuttavia se è il caso si può citare Bernardo di Chiaravalle, fautore del concetto di malicidio, per il quale uccidere un infedele è uccidere il male, ovvero non è peccato. Oppure le crociate, e senza scomodare quelle in terra santa, ricordare quelle contro le eresie, catari in primis, ove si consumarono eccidi di massa e che ebbero come mandanti la Chiesa Romana, fino a prova contraria cristiana. Il nuovo testamento dice altro? Non sempre. La bibbia? Dice di molto di peggio, con buona pace delle radici giudaiche che si usa accostare alla parola cristiana, ( e tanto care al Dott. Allam), il cui tradimento sarebbe motivo, per propria ammissione, della sua scarsa presenza al Parlamento Europeo.
Personalmente ritengo le religioni, tutte, come il principale fallimento della ragione umana, quindi non troverà qui difese all'islam se non quelle che sottolineano come anche le altre religioni del libro sono a loro modo, con diverse gradazioni e sfumature, violente, irrispettose e razziste. Allam non dice mai che Brievik non può essere considerato cristiano, è vero, lo evinco io da quanto scrive; Ma dai titoli dei quotidiani, pare non sia io l'unico (mentre sono l'unico che ammette possa essere una forzatura).
Sul discorso dell'impossibilità di legittimare la religione altrui, nello specifico l'islam, mi piacerebbe capire al di là della lotta per la costruzione di qualche moschea (e a proposito mi era sfuggito la castroneria di Google per capire come moschea e violenza siano indissolubilmente unite che rimarca solo che il Dott. Allam, se in buona fede, pur giornalista, non conosce cosa fa notizia e cosa no), come pensa il gruppo di "Io amo l'Italia" di fermare quella che è, a tutti gli effetti, lo spiegarsi di un'inarrestabile globalizzazione.
Respingere gli islamici, o ghettizzarli, integrarli, conviverci?
Per ora leggo solo arzigogolate tesi che con la vita reale non hanno granché da spartire. L'uomo è tale non per la religione che abbraccia e i suoi diritti sono tali in quanto uomo.
Sull'assenteismo, mi permetta di ribattere che la scusa da voi addotta è piuttosto deboluccia e finanche banale (una scusa, appunto). Se fosse così come dite, perchè il Dott. Allam, non giustificò allora le sue assenze con tali parole, ma come riportato si barricò sprezzante dietro la sua delusione con testuali parole (riporto il testo): "L'Europa non serve ad un cacchio, è una forma barzotta di dittatura ed io me ne fotto" per poi aggiungere che non rinunciava allo stipendio da parlamentare in quanto gli dava da mangiare? E questa l'etica?
Su De Magistris non mi esprimo, se non per rimarcare che l'esistenza di qualcuno che fa peggio non può essere in alcun modo giustificazione dei propri errori.
Ma questo, vuoi per vanità, vuoi per mala fede, vuoi per stoltezza, pare sia un concetto che risulta assai arduo comprendere.
Saluti.

Unknown ha detto...

Rettifica: non era Google ma l'Ansa.

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