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lunedì 19 marzo 2012

Al di sopra di ogni sospetto


Invidio il Giappone dove un Ministro degli Esteri si dimette per aver ricevuto da una cittadina straniera, da sempre residente nel paese del sol levante, una donazione di circa 500 €; o dove un Ministro della Giustizia deve rassegnare le dimissioni per aver fatto una battuta di cattivo gusto circa l'attività politica e gestionale del suo ruolo ed infine, dove il Primo Ministro si dimette a seguito di vari scandali che vedono protagonista lui e alcuni suoi ministri.
Invidio i tedeschi nella cui patria il Ministro della Difesa deve dimettersi dopo aver ammesso di aver copiato, almeno in parte, la tesi di laurea, ma anche perché due Presidenti della Repubblica Federale lasciano l'incarico l'ultimo dopo essere stato accusato di aver accettato favori da imprenditori ed aver fatto indebite pressioni sulla stampa, e il primo per una frase infelice che gli ha rivoltato contro mezza nazione.
Invidio la Francia, in cui un Ministro degli Esteri si dimette per aver passato il Natale dal dittatore Tunisino nel bel mezzo della cosiddetta "primavera araba". O dove è costretto a dimettersi un vice ministro accusato di molestie sessuali. O ancora, in cui due ministri, costretti alle dimissioni per l'accusa di aver affittato un Jet a spese dello Stato e per aver ottenuto il permesso di costruzione di uno stabile in modo illegittimo il primo, e per aver speso soldi pubblici per l'acquisto di sigari.
Invidio l'Australia, paese in cui un Ministro pizzicato a guardare siti porno con i computer del Parlamento deve dimettersi o dove, un suo collega, Ministro dei Trasporti deve dimettersi per aver usato l'auto blu per andare ad un festino, o ancora, il Ministro della Polizia dimessosi per aver danzato in mutande in presenza di una collega.
Invidio il Regno Unito, dove un Ministro (gallese) deve dimettersi per essere entrato in un pub con il sigaro acceso in barba alle leggi anti fumo, oppure un'altro (inglese) si dimette per aver addossato le multe alla moglie, o ancora un'altro per aver richiesto il rimborso di affitti mai pagati, o un'altra, dimessosi perché il marito ha utilizzato la sua carta di credito del ministero per affittare due film porno.
E potrei parlare di Svezia, Israele, USA, Canada.
Gli invidio, perché laddove la dignità del politico viene messa in discussione l'Istituzione viene salvata dallo stesso o ha facoltà di difendersi da sola.
Qui da noi no.
Non si dimette nessuno, perché prima, è chiaro, bisogna dimostrare la colpevolezza.
Certo, la legge parla chiaro: innocenti fino a prova contraria; ma è possibile che (giusto per raccontare l'ultima e non le cose ritrite del governo passato), 4 su 5 componenti dell'Ufficio di Presidenza della Lombardia siano indagati e nella stessa regione il cui capoluogo sarebbe niente di meno che la "Capitale Morale" (sic!) del Paese, 10 consiglieri su 80 siano alle prese con la giustizia e nessuno di questi, dico, nemmeno uno, si degna di dimettersi?
Purtroppo non solo è possibile, ma è tristemente vero. E se qualcuno cerca di approfondire viene insultato se non addirittura minacciato di querela.
Non solo: questa gente è anche capace di lamentarsi se il cittadino pensa alla politica come ad accozzaglia di ladri, arrivisti e incapaci, denigrando le istituzioni sino al disprezzo. Si offendono se qualcuno li definisce "casta", se qualcuno lì rinfaccia doppi incarichi o ancora meglio di essere autoreferenziali. Accusano di populismo chi li critica; si scandalizzano se da ex parlamentari faticano a reinserirsi nel mondo del lavoro 
e d'altra parte l'italiano medio si fa abbindolare da buon pecorone sulla gestione dei soldi pubblici, ma diventa un lupo e mostra i denti se qualcuno cerca di toccargli il portafoglio.
La realtà è che le istituzioni dovrebbero essere sempre al di sopra di qualsiasi sospetto e sarebbe normalità che nel decalogo del politico al primo posto ci debba essere la tutela della rispettabilità delle istituzioni, prima ancora della rispettabilità personale del singolo. Le persone passano, le istituzioni restano. 
In Italia invece questo non vale, motivo per cui il Parlamento tutto è visto come una cloaca (ed in effetti molti onorevoli sono lì a galleggiare). E, con le istituzioni Nazionali, vanno a braccetto per impopolarità anche le istituzioni regionali e provinciali e perché no, anche comunali.
D'altra parte il nostro è un paese in cui la giustizia "pro reo" assume un significato distorto, diventa una scusa per godere di un periodo di immunità durante il quale persone accusati di reati gravi contro la pubblica amministrazioni possono continuare beatamente ad amministrare, ostacolando la giustizia, cambiando le regole se nelle loro possibilità o sopravvivendo nelle assurdità partorite dalle loro menti distorte (come l'Andreotti mafioso fino ad una data, il giorno dopo la caduta in prescrizione del reato, e innocente subito dopo, come folgorato sulla via di Damasco). 
Come ho detto poc'anzi le persone passano e le istituzioni restano.
Delle nostre però, ormai restano solo macerie.


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