Ad Expando

venerdì 15 febbraio 2002

Viltà



Un altro giorno
Stanco
Si accascia.

Dio,
Fa che divenga notte.

Rimembranze
Si susseguono nella mente
Ma son pensieri di vacuità:
Non v’è molto di vero in un ricordo
Solo sapori dolciastri,
Filtrati,
Confezioni di felicità virtuale.

Così,
Solo,
Mi accosto alla tenebra,
Inerme,
Per dimenticare la nostra miseria.

La viltà dell’indifferenza
E’ il piatto
Su cui viene servito
Ogni nostro dolore.

Avessimo almeno il coraggio di amare





Seregno, 15 febbraio 2002






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