Ad Expando

giovedì 16 aprile 2009

Adamo ed Eva

La Bibbia secondo Me

botero adamo ed eva
Indice
Cap 1: La Genesi
Cap 2: Adamo ed Eva
Cap 3: Il Diluvio Universale
Cap 4: Il Principe d’Egitto
Cap 5: I 10 Comandamenti

Dopo che ebbe creato l'uomo, il buon Dio decise di trovargli qualcosa da fare e fu così che piantò un bel giardino, pieno di albicocchi, peri, banani, e ahimè, anche di meli.
Fatto il tutto, il Signore chiamò l'uomo e disse:
"Adamo, ti ho fatto un bel giardino perché tu possa coltivarlo"
"Scusa Dio - disse Adamo - ma non ho ancora commesso il peccato originale perché mai dovrei lavorarlo?"
Dio, lì per lì ci rimase un po' male: non aveva considerato il lavoro come punizione e in tal caso era ovvio che il neonato uomo non poteva ancora aver fatto nulla per offenderlo.
Ci pensò un po' e poi disse:
"Si, hai ragione...ti ho fatto un bel giardino perché tu possa custodirlo"
"Mi si perdoni la sfrontatezza, ma custodirlo da chi, se sono qui da solo?"
A quel punto il Signore iniziò ad irritarsi e ordinò ad Adamo di entrarci e farci quel cavolo che voleva, a patto che non mangiasse il frutto dell'albero della conoscenza che come tutti sanno (non si capisce come visto che non è scritto nella bibbia) era un Melo, pena la morte.
Ma anche allora il primo Uomo ebbe da ridire.
"Se non posso mangiarne il frutto, che ce l'hai messo a fare? Non potevi metterlo oltre quel fiume lì" indicò vago con il dito
"Si chiama Pison quel fiume lì" rispose irritato il Signore
"Che nome del cavolo" ribatté l'Uomo
"E tu che hai chiamato quel coso ornitorinco?" chiese Dio un po' seccato indicando uno strano animale.
"In effetti..." ammise l'uomo, e la discussione finì in quell'istante.
Dio decise che l'uomo stava diventando un po' troppo impertinente e per sistemarlo decise di creare la donna, a cui diede il dono dell'ultima parola.
Non appena Dio l'ebbe creata l'uomo disse:
"Essa è carne della mia carne e ossa delle mie ossa" - perché Dio a corto di idee l'aveva fatta togliendo una costola ad Adamo - "La si chiamerà donna in quanto dall'uomo è stata tolta. Per questo l'uomo abbandonerà sua madre e suo padre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne"
E la donna subito prese parola e fece notare: "Ma visto che pontifica, chi ha abbandonato il signorino?"
"Questa è la prima volta che parla è già mi ha rotto gli zebedei... iniziamo bene" si lamentò sconsolato l'uomo.
Il giardino terrestre all'epoca era riservato ai naturisti e infatti, l'uomo e la donna se ne giravano nudi senza vergogna. Al serpente che era il più pudico degli animali la cosa dava parecchio fastidio così decise di rivelare ai due che le mele non erano poi malaccio a patto di controllare che non ci fossero vermi dentro e, soprattutto, che non era vero che sarebbero morti mangiandone qualcuna:
"Non vi preoccupate di quello che ha detto Dio - disse il serpente - non si muore più mangiando il frutto dell'albero della conos...ehm...di mele...ormai l'insetticida è stato slavato dalle piogge, basta sciacquarlo un po' nel fiume Ghicon e siete a posto"
"Che cavolo di nome, per un fiume" disse la donna
"Lascia perdere" la stoppò Adamo prima che il Signore la sentisse.
untitled_2Ad ogni modo la donna diede ascolto al serpente, colse la mela, la sgranocchiò e poi la passò ad Adamo. Ambedue ebbero dei problemi di digestione e alle lamentele di Adamo, la compagna disse "Per forza stiamo male, ce ne andiamo in giro nudi con il pancino scoperto: ci si blocca la digestione. Sarà meglio coprirci. E poi, lasciatelo dire Adamo, ma non è che mi piace tanto che te ne scorrazzi in giro con quel "coso" a penzoloni!"
Adamo convenne con la compagna e staccò un paio di foglie di un albero lì vicino e si coprì pancia e pudende.
"Fico!" Esclamò lei che subito aggiunse "Dai Adamo portami nel bosco a fare shopping, chissà che belle foglie ci sono!!!".
Dio, nel frattempo, stava facendo una passeggiata in cerca di funghi quando udì le voci dei due sciagurati:
"Che dici Adamo? Come mi stanno queste" Disse la donna coprendosi con delle felci.
"Non male - disse Adamo - ma per il dopo cena, guarda questi" indicando degli aghi di pino
"Sei un porcellone" lo sgridò maliziosa lei.
Fu allora che Dio capì che i due si erano pappati una mela e si incazzò assai.
"Fedifraghi maledetti!" inizio ad inveire
"Maledetti?" Chiese la donna
Adamo rifilò una gomitata alla compagna e sibilò "E stattene zitta porcaeva"
E fu così che la donna prese il nome di Eva.
"Già è vero - fece il Signore - non vi ho ancora maledetto...beh lo faccio ora:
"Tu Eva, partorirai con dolore e anche le mestruazioni non saranno un piacere e il tuo istinto ti porterà verso l'uomo ma esso ti dominerà"
"Va bene per i dolori ma se pensi che questo debosciato mi possa dominare sei un illuso" rispose Eva
"In effetti" convenne Dio guardando l'uomo, poi sussurrando all'orecchio di Eva disse "Almeno fa si che lo creda".
E così fu.
Poi continuò rivolgendosi ad Adamo:
"Maledetto sia il suolo a causa tua"
"Come? - interruppe Eva- A me i dolori e a lui maledici il terreno?"
"E lasciami finire, cribbio! - inveì stizzito il Signore - Dicevo... Con il sudore del tuo volto mangerai il pane!"
"Che schifo, lo preferivo con la Nutella!" disse Adamo
"Non intendeva quello, cretino" disse Eva restituendo la gomitata.
Quindi Dio confezionò degli abiti in pelle affinché non girassero nudi o con delle stupidissime foglie e scacciò i due dal giardino dell'Eden.
Il vestitino di pelle attillato fatto da Dio per Eva, attizzò Adamo, risvegliandogli istinti primordiali, e così la sera stessa della cacciata si unì ad Eva.
Ma Dio aveva già inventato la Sfortuna e infatti Eva rimase incinta alla prima.
Fu così che ebbe origine il genere umano.

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