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venerdì 1 maggio 2009

Diavoli (parte prima)

Viaggio all’Inferno – Seconda Parte

Paradise_Lost_12Incarnazione del Male e sommo abitatore dell’Inferno è senza dubbio Satana. Tutti noi abbiamo del grande avversario immagini che risalgono alla Tradizione, come ad esempio quella del serpente tentatore. Molti rimangono stupiti quando si fa loro notare che non v’è alcun riferimento letterale nell’AT che possa in alcun modo legare le figure di Satana con l’animale causa della caduta dell’Uomo. Ciò nonostante nel Concilio Lateranense IV del 1215 si dice senza mezzi termini che:
… quanto all’uomo, egli ha peccato per istigazione del diavolo
Nella libro della Genesi il serpente non è che il più scaltro degli animali, la “più astuta delle bestie selvatiche”, nulla a che vedere quindi con il Diavolo. C'è di più: il primo libro religioso che accosta un demone (Iblis) al serpente biblico è il Corano.
Altro tema caro alla tradizione è la caduta del suddetto, in principio un angelo, anzi il più dotato degli angeli, ovvero Lucifero. Il sopraccitato Concilio (fondamentale sul tema Demonologia) del resto sentenzia :
…Perché il Diavolo e gli altri demoni, sonno stati creati da Dio naturalmente buoni, ma sono diventati cattivi da se stessi, per propria iniziativa…”
Il nome di Lucifero compare nell’AT ma i bibblisti sono concordi nel dire che esso fa riferimento all'allora  re di Babilonia che, tronfio del proprio potere, era arrivato a paragonarsi a Dio.
E’ il profeta Isaia che prendendosi gioco della vanagloria del re ironizza sulla sua caduta scrivendo:
Negli inferi è precipitato il tuo fasto,
la musica delle tue arpe;
sotto di te c'è uno strato di marciume,
tua coltre sono i vermi.
Come mai sei caduto dal cielo,
Lucifero, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato messo a terra,
signore di popoli?
Eppure tu pensavi:
Salirò in cielo,
sulle stelle di Dio
innalzerò il trono,
dimorerò sul monte dell'assemblea,
nelle parti più remote del settentrione.
Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all'Altissimo.
E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell'abisso!
(Isaia 14, 11-15)
Va ricordato che nel VIII° sec a.C. per “inferi” si intendeva lo Sheol ovvero con la Casa dei Morti, cosa assai differente dalla visione attuale dell’Inferno, concepito come luogo punitivo.
Altro passo dell’AT che viene riferito al Nemico e quello che troviamo in Ezechiele, ma anche in tal caso il riferimento è un monarca, ovvero il principe della città Fenicia di Tiro:
"Figlio dell'uomo, intona un lamento sul principe di Tiro e digli: Così dice il Signore Dio:
Tu eri un modello di perfezione,
pieno di sapienza,
perfetto in bellezza;
in Eden, giardino di Dio,
tu eri coperto d'ogni pietra preziosa:
rubini, topazi, diamanti, crisoliti, onici
e diaspri, zaffìri, carbonchi e smeraldi;
e d'oro era il lavoro dei tuoi castoni e delle tue
legature,
preparato nel giorno in cui fosti creato.
Eri come un cherubino ad ali spiegate a difesa;
io ti posi sul monte santo di Dio
e camminavi in mezzo a pietre di fuoco.
Perfetto tu eri nella tua condotta,
da quando sei stato creato,
finché fu trovata in te l'iniquità.
Crescendo i tuoi commerci
ti sei riempito di violenza e di peccati;
io ti ho scacciato dal monte di Dio
e ti ho fatto perire, cherubino protettore,
in mezzo alle pietre di fuoco”.
(Ezechiele 28,12-16)
Lilith_(John_Collier_painting)Paradossalmente Satana viene citato solo nel Libro di Giobbe e altro non sarebbe che un angelo inviato da Dio stesso per mettere alla prova la pietas, ovvero la devozione, del suo servo. In pratica uno strumento di Dio, tanto quanto, per intenderci, l’angelo della morte, inviato per uccidere i primogeniti nell'ultima delle piaghe d’Egitto.
La realtà è che l’AT ci restituisce un’immagine di un Dio assai capriccioso, capace di crudeltà tali da rendere inconcepibile l’idea del padre misericordioso propinataci dal Cristianesimo.
Tuttavia nel racconto biblico traspare la presenza di esseri sovrannaturali, siano essi angeli o demoni. Degli angeli ve ne sono parecchi altri, dai cherubini posti a guardia dell’Eden al Satana del sopraccitato Libro di Giobbe, mentre i demoni sono per lo più mascherati come il caso di Lilith, demone della tempesta nella religione mesopotamica, come nel passo biblico di Isaia 34,14:
וּפָגְשׁוּ צִיִּים אֶת-אִיִּים, וְשָׂעִיר עַל-רֵעֵהוּ יִקְרָא; אַךְ-שָׁם הִרְגִּיעָה לִּילִית, וּמָצְאָה לָהּ מָנוֹחַ
Tradotto con:
Gatti selvatici si incontreranno con iene, i satiri si chiameranno l’un l’altro; vi faranno sosta anche le civette”.
dove però לִּילִית ( Lylyt) non è una “civetta” ma, come insegna A. Lombatti, «mostro notturno» ben noto nella mitologia accadica (lilitū) e sumera (lîl). Il sostantivo deriva da לַיְלָה (LYLH), che significa appunto «notte». Questo mostro notturno appare per la prima volta nell’Epopea di Gilgamesh ed è ben noto dai testi ugaritici e fenici.
I demoni nell’AT sono dunque reminiscenze di altre culture, divinità di altri popoli che dovevano essere ridotte di importanza per avallare l’ipotesi monoteista.
Vedi anche:
Viaggio all’Inferno

Viaggio all'Inferno - seconda parte:

Viaggio all'Inferno - terza parte:

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