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mercoledì 13 gennaio 2010

La negazione della divinità sfigura l'uomo e il creato

La negazione di Dio sfigura la libertà della persona umana, ma devasta anche la creazione!
Con queste parole  Benedetto XVI ha voluto "bissare" la precedente apertura verso l'ateismo che in clima natalizio lo aveva spinto a dichiarare che era tempo per la Chiesa di
"aprire una sorta di 'cortile dei gentili' dove gli uomini possano in qualche maniera agganciarsi a Dio"
e
"al dialogo con le religioni deve oggi aggiungersi soprattutto il dialogo con coloro per i quali la religione è una cosa estranea
Certo che se queste sono le premesse per aprire un dialogo, non oso immaginare con che spirito quest'omino vestito in modo buffo possa affrontare una contrapposizione.
Va detto che la frase iniziale è estrapolata da un contesto più ampio e fa riferimento ai disastri umanitari ed ecologici che sono emersi nei paesi ex comunisti.
Ovviamente messa secondo questa logica il discorso potrebbe funzionare, senonché, al solito chi si propone di rivelare la Verità finisce per raccontarne una parziale e meschinamente di parte.
Il discorso di Ratzinger infatti tende a far confluire nello stesso insieme, creando una forte correlazione, termini che in realtà sono totalmente indipendenti. Prendo ad esempio una frase:
...vent’anni fa, quando cadde il Muro di Berlino e quando crollarono i regimi materialisti ed atei che avevano dominato lungo diversi decenni una parte di questo Continente, non si è potuto avere la misura delle profonde ferite che un sistema economico privo di riferimenti fondati sulla verità dell’uomo aveva inferto, non solo alla dignità e alla libertà delle persone e dei popoli, ma anche alla natura, con l’inquinamento del suolo, delle acque e dell’aria.
In tal caso, si può notare, viene creata una correlazione tra i termine materialista e ateo e le ferite inferte alla dignità umana e all'ambiente. Ma esiste davvero questa correlazione e soprattutto questa correlazione è l'unica in grado di rispondere a chi e perché sono avvenute certi accadimenti?
La correlazione esiste, glia atei sono in genere materialisti, perchè negando la parte spirituale si rivolgono alla sola materiale. Altrettanto vero che regimi atei come quelli comunisti hanno sacrificato la dignità dell'uomo e l'ambiente, giocando di fatto ad una corsa al ribasso in una sorta di "meglio poco, purché sia per tutti". Tuttavia i disastri ecologici e il calpestamento dei diritti e della dignità umana li abbiamo eclatanti anche in società non atee ed anzi, la rincorsa capitalista e consumista dell'Occidente, è forse una delle principali cause della povertà, del neo schiavismo in salsa rosarniana, e via dicendo, perché basata principalmente su una concezione egoistica del singolo e parimenti di una società fatta di singoli.
La realtà è ben altra, purtroppo: non si può ascrivere in modo assoluto determinati disastri ad un ideologia. Dico purtroppo perché altrimenti la soluzione sarebbe a portata di mano: individuata, ad esempio, in modo oggettivo che l'ateismo e il materialismo in genere sono la causa dell'inquinamento mondiale, basterebbe circoscrivere il problema combattendo queste ideologie.

Parimenti, appaiono forzate le tesi espresse per cui nelle democrazie occidentali, la laicità tenda a isolare la religione che invece è parte integrante della società.
Anche qui vi è parecchia confusione. In Italia, la Chiesa ha un potere spropositato, è presente su tutti i media giornalmente e ha importanti spazi esclusivi sia nella scuola che nell'informazione. Evidentemente, invece, fatica a concepire il diritto di critica, per cui prende la critica stessa e la scambia, ma sarebbe più corretto dire che la strumentalizza per farla apparire, per tentativo di isolarla.
La laicità dello Stato è la principale garanzia nel tempo affinché sussista la  democrazia, perché il tempo muta le cose e la ragione è in grado di adattarsi ricercando la verità relativa di quel periodo. In tempi antichi era la Religione a prendere a prestito, divinizzando, i principi fondamentali del vivere comune (non uccidere, non rubare, rispetta, ecc), oggi invece pretende di imporre a tutti, anche ai non credenti o ai "diversamente credenti" principi che sono di una religione specifica con pretese di universalità, in nome di una presunta tradizione  (ma le tradizioni cambiano più velocemente di quanto si creda!), o di una presunta maggioranza, tra l'altro desunta in modo poco corretto.
Ma d'altra parte il pensiero del pontefice teutonico si sintetizza bene in una frase:
(...) la libertà non può essere assoluta, perché l’Uomo non è Dio, ma immagine di Dio, sua creatura. Per l’uomo, il cammino da seguire non può quindi essere l’arbitrio, o il desiderio, ma deve consistere, piuttosto, nel corrispondere alla struttura voluta dal Creatore.
E poiché l'interprete del Creatore è lui...
A questo punto però, è davvero un peccato che analizzando ciò che storicamente ha fatto la Chiesa non ci troviamo dinnanzi a un elenco di virtù, ma a qualcosa che in alcuni casi ha sfigurato l'uomo e devastato il creato.
Paradossale.


Riferimenti:

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