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martedì 30 marzo 2010

Il copia incolla di Tornielli


Avevo, a suo tempo, dimostrato come l'articolo sulla Sindone estratto dal libro di Tornielli, fosse, come spesso accade per i sindonologi pieno di una serie di informazioni tendenziose e soprattutto confutabili. D'altra parte il loro ragionamento si basa sul fatto che, poiché alcune cose non sono (ancora) spiegabili o ricostruibili, allora  la loro deve per forza essere l'unica risposta veritiera. A causa del frettoloso quanto ironico post in cui mi sono dedicato a smontare le tesi riportate da Tornielli, peraltro trite e ritrite, sono poi stato attaccato sul blog del medesimo, naturalmente da persone che si nascondono dietro l'anonimato, e deriso, al limite, di essere un semplice perito agrario, giusto per sottolineare i metodi di persone che si vantano di avere cultura superiore.
Purtroppo come immaginavo, almeno da ciò che si desume leggendo sul web (non ho ancora acquistato il libro) nel lavoro di Tornielli non c'è granché di nuovo anzi, a quanto pare, il vaticanista del Giornale, non si è limitato a citare le fonti, ma le ha copiate parola per parola come ad esempio si può vedere qui. Un piccolo sforzo in più lo poteva fare Tornielli, che pure è dotato di una buona dialettica. Peccato per lui: un'occasione persa e un fianco esposto agli attacchi avversari. Ma tant'è.
Ritornando al mio post , benché fossero contenute anche provocatorie teorie, che nei commenti ho specificato non hanno alcuna valenza storico scientifica ma sono congruenti tanto quanto quelle espresse dai sindonologi, vi sono però alcune considerazioni che considero tuttora valide. 
Tornielli, ad esempio, insiste sulla legge di gravità e sulla distinzione del sangue arterioso e venoso, come del resto sulla sovrapponibilità del volto sindonico con le icone bizantine (sic!). 

La scoperta di una legge o di un fenomeno è di fatto la piena comprensione che l'uomo ottiene degli stessi, il che non preclude affatto che questi non funzionassero prima o che l'uomo non fosse in grado di sfruttarli o riprodurli. Nelle innumerevoli battaglie del passato, i guerrieri  (o i cerusici)  avevano certamente individuato che colpi inferti in punti particolari del corpo umano causavano sanguinamenti a getto e altri no (colature ematiche), come del resto che i cadaveri non sanguinano e via dicendo. Ciò significa che pur non comprendendo i motivi del diverso tipo di sanguinamento, le diverse tipologie di colatura ematica potevano tranquillamente essere riproducibili o sfruttabili: pensiamo ai sistemi di tortura e alla accuratezza con i quali i boia creavano le loro infernali macchine, atte a prolungare la sofferenza e l'agonia il più a lungo possibile). Se volete leggere un gustoso approfondimento vi consiglio la lettura dell'articolo di Gian Marco Rinaldi "Quando le mele cadevano all'insù".

Insomma, ancora niente di nuovo sotto il sole, e credo che non ce ne sarà a lungo a parte altri libri che tratteranno sempre le stesse cose, referenziandosi ai medesimi autori, e magari e perché no, pubblicati in occasione di qualche ostensione particolare. 


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