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martedì 27 settembre 2011

Omissis


Qualcuno ha sospirato "finalmente": la Chiesa si è svegliata e ha detto la sua sul regime di vita del Cavaliere. 
Personalmente, trovo tutto ciò piuttosto fastidioso. Innanzitutto non ritengo che la Chiesa abbia alcun primato morale, tesi suffragata per altro dalla sua stessa storia. Ma anche mettendo da parte papi puttanieri, assassini, fomentatori di guerre ecc, anche solo riferendoci alla storia contemporanea non si possono tacere gli scandali sessuali che hanno investito il religiosi cattolici, né dimenticare i forti sospetti del ruolo di alti esponenti della Chiesa Romana in intrighi finanziari finiti tristemente in cronaca nera. 
Peraltro, le parole di Bagnasco, che a sentirle suonano in effetti come un atto d'accusa al Cavaliere e al suo modus vivendi divenuto , ahi noi,  costume, sono in realtà prive di ogni riferimento diretto, ossia di quel coraggio delle proprie idee e azioni che la Morale, quella con la M maiuscola, in realtà richiederebbe.
Troppo comoda la generalizzazione e il sottinteso di "chi ha orecchi per intendere intenda": l'opera moralizzatrice ed educativa non può essere cosa vaga, ma deve essere specifica.
Un padre che vuole insegnare al figlio in modo generico fallirà senz'altro nella sua opera educativa. Non si può dire "la gente buona non fa il male" e pensare che serva, soprattutto non ad un uomo che si crede a tutti gli effetti l'unto del Signore e, che per sentirsi tale, si è circondato di pretacci prezzolati e consenzienti.
Dirò di più, sebbene sia consapevole che ciò che dico è mera congettura, non suffragata da alcuna prova (non ancora per lo meno), le parole di Bagnasco sono rimaste senza soggetto definito, appositamente, accontentando  da un lato una certa prudenza, sacra virtù, e dall'altra la possibilità di esercitare una sorta di pressione al fine di ottenere qualcosa in cambio. 
Il Cavaliere ormai è sotto assedio su più fronti, la sua credibilità ai minimi storici, in poche parole è debole.
Solo in Parlamento può vantare un certo ascendente, sulle varie nullità che lo popolano, sui compagni di disavventura e ancora sul pool di avvocati di cui si stenta a credere possano seguire i molteplici processi cui lo stesso Berlusconi è imputato e contemporaneamente legiferare per la governabilità del paese.
La Chiesa di Roma dal canto suo, fa parte senza alcun dubbio dei cosiddetti "poteri forti". 
Fino ad ora, fino a quando cioè l'attuale governo è stato prodigo di elargizioni di vario genere la Chiesa ha avuto convenienza a sostenere Berlusconi e il berlusconismo, sebbene sia evidente anche ad un cretino quanto lo stile di vita proposto dalla telecrazia berlusconiana e il messaggio evangelico cozzino in tutto e per tutto. Bagnasco che è tutt'altro che stupido, sa benissimo di trovarsi ora come non mai in una situazione di forza senza pari, il suo appoggio e conseguentemente quello della Chiesa è fondamentale per un uomo che lasciato senza l'immunità data dallo scranno che occupa sarebbe in difficoltà ben più sostanziali. 
D'altra parte però ha un'etichetta da salvare (ipotetico primato etico morale).
E' evidente che il Cavaliere deve aver varcato quel limite posto, già per altro piuttosto elastico. L'immagine del cavaliere benedicente una consigliera regionale denudata con tanto di crocifisso tra il seno di questa, oltre a sgretolare in un solo istante i tanti proclami, vuoti quanto inconsistenti, della campagna pro crocifisso, ha senza dubbio urtato l'opinione pubblica cattolica tanto da obbligare la CEI ad esporsi, anche se solo in modo allusivo e  generico.
La domanda è: come salvare la faccia dopo che per anni si è soprasseduto ad ogni capriccio dell'egoarca e contemporaneamente mantenere una posizione di forza, sfruttando la debolezza di un uomo al suo infinitamente patetico crepuscolo?
Ecco, la risposta è stata servita. 
In modo geniale, aggiungo io.

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