Ad Expando

martedì 24 aprile 2012

"Come Gesù" e altri deliri.


Siamo al delirio. Altro modo non c'è per spiegare certe uscite di alcuni esponenti politici ormai talmente fuori da ogni logica comune che verrebbe da pensare che esistano davvero i rettiliani (è un'iperbole, ovviamente). 
Sempre più inconsapevoli, questi politici, tanto che dovrebbe sorgere spontaneo il dubbio di come questa gente governi il Paese se non sono nemmeno consapevoli di ciò che accade a destra e a sinistra della loro patta. Dovrebbe, sottinteso, se non fossimo in Italia; ma tant'è.

Pudore: non sanno nemmeno più cosa sia; a loro non importa avere la coscienza pulita, o finanche una coscienza, mica pretendiamo tanto. Di fatto si sentono liberi di commettere ogni abuso, morale o perseguibile legalmente, fino a che la giustizia non li inquisisca. 
Anzi, non si fermano più nemmeno davanti a quello: se non sono indagati, non si dimettono e minacciano querele, se sono indagati, non si dimettono perché esiste la presunzione di innocenza; se sono dichiarati colpevoli, non si dimettono perché vi sono vari gradi di giudizio e infine se persino Cassazione e Appello si dichiarano contro di loro, non si dimettono invocando il fumus persecutionis. 
Inutile fargli notare che in altri Paesi c'è gente che si dimette per molto meno (vedi qui); inutile fargli notare che l'Istituzione deve essere al di sopra di ogni sospetto.
Loro preferiscono rimanere al di sopra di ogni legge o al limite adattare questa alle proprie esigenze.
Se li si pungola rammentando  loro che alcuni comportamenti, alcune frequentazioni, alcune regalie sono ritenute immorali o per lo meno poco corrette, si stracciano le vesti scandalizzati. 
E così, abbiamo persino chi si difende da quanto sopra paragonandosi a Gesù, adducendo erroneamente, almeno per quel che dice la dottrina, che persino il Cristo sbagliò compagno scegliendo Giuda. 
Al di là del fatto che Gesù fu venduto e non comprato, che pur dio finì, almeno così si narra, su una croce, ci si chiede se i vari Formigoni e Castelli siano anch'essi pronti a veder le proprie divine membra inchiodate a legni da issare sul Golgota.

Se però il leghista saputello non se l'è filato nessuno giacché ormai non sembra contare più di un due di picche a dama (almeno da quando il suo tentativo di divenire sindaco della città natale è finito in miseria), il ciellino Formigoni che sta mostrando il meglio di sé, il che già la dice lunga, minacciando querele, offendendo colleghi (oltre che il buon gusto), riesce persino a trovare strenui difensori, come la senatrice Ombretta Comelli, in arte Colli, una delle tante donne dello spettacolo salite sul carrozzone di quel circo chiamato Forza Italia. La senatrice non dimissionaria (benché rivesta in Regione una carica che la renderebbe incompatibile con il ruolo di senatrice), giusto ieri, arrabbiata per gli attacchi sulle frequentazioni estive del Presidente lombardo, in mezzo ad una platea di operai con problemi a di spending review (termine che va ultimamente ha superato in classifica il dannato "spread") famigliare, riesce a inalberarsi attaccando quei moralisti in tuta blu,  domandando e affermando al contempo la sua convinzione, chi nella propria vita non ha mai fatto un giro in barca, proprio come il caro leader Formigoni?
Gli istanti di silenzio imbarazzato della platea sono stati il miglior commento, seguito dall'ironica alzata di mano dei presenti che ha sottolineato quanto questa gente che chiamiamo politici sia avulsa dai problemi che dovrebbero risolvere.
Già, chi di noi non ha mai fatto un giro in un panfilo di un miliardario durante una vacanza che con i soldi di due ti compri la casa da farti tassare?

Che dire poi del signor "a casa mia solo cene di classe" che si divertiva durante le stesse a far da giudice a improvvisate e impreviste (o previste a sua insaputa) gare di burlesque di un gruppo di "orgettine" tra cui una minorenne pagata per far la pazza presunta nipote di Mubarak, ma assai di classe, data in affidamento ad un'igienista dentale con col vizio del briefing? 
Povere quelle ragazze, di classe, che lui generosamente pagava decine di migliaia di € per poter palpeggiar le siliconiche curve, e ripagava in seguito quando demolite dalla stampa che le descriveva come corpivendole  neppure di classe, si ritrovavano per strada senza nemmeno la possibilità di fare un'ospitata pagata in qualche discoteca, sempre di classe.
Come non dare qualche soldo a delle ragazze finite in mezzo alla strada (badate, non ai margini dove ci sono i marciapiedi)?

E gli omofobi? Come il fratello dell'ex ministro La Russa che si dichiara convinto che se al mondo ci fossero solo omosessuali si andrebbe incontro all'estinzione. 
Accadrebbe probabilmente la stessa cosa se tutti fossero preti fedeli alla castità, con l'aggravante di dover sentire i trionfalistici toni del Vaticano sulla completa eliminazione della piaga della pedofilia, seppur realizzata  per sopravvenuta penuria di minori da stuprare. 
Ma sarebbe anche lecito domandarsi, a questo punto, che futuro livido avrebbe l'umanità se rimanessero solo i sadomasochisti, o cosa accadrebbe se rimanessero solo feticisti o, peggio di tutto, come si evolverebbe il pensiero se a rimaner feconda restasse solo la gens La Russa.

Più passa il tempo e più fatico a comprendere il meccanismo che porta tali personaggi alla ribalta della politica nazionale. A meno di non ammettere, mestamente, di appartenere a un popolo di cretini.

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