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mercoledì 4 aprile 2012

Il Boss dei Bossi


E così, come si sospettava da tempo, anche la Lega si rivela per quella che è: un partito come gli altri, con gli stessi difetti. Semmai meno pregi.

Già, perché il movimento "duro e puro", oggi in modo ancor più inequivocabile (la Lega dei primi tempi aveva già goduto ed era stata condannata per finanziamento illecito),  si ritrova dinnanzi allo specchio ad  osservare le somiglianze, sarebbe da dire eguaglianze, con quella Roma ladrona che per anni è stata parte dello protagonista dello slogan del partito.
Oggi persino Bossi, il leader massimo, si scopre uno Scajola qualunque, un'inconsapevole, in questo caso del fatto che qualcuno gli ha pagato la  ristrutturazione della  villa di Gemonio:
Denuncerò chi ha utilizzato i soldi della Lega per sistemare la mia casa
E' difficile autodenunciare la propria stupidità, soprattutto quando essa  è ben mascherata da una formidabile furbizia.
Che, beninteso, Bossi non è uno stupido. 
Non è un Rutelli qualsiasi. 
Egli è un uomo che davvero non ha mai combinato nulla in vita propria e che ha, come unico merito, se tale si può chiamare, di aver ottenuto un certo successo facendo leva sugli istinti più bassi e sul campanilismo congenito delle genti italiche. Non un bel modo di passare alla storia.
Però (c'è sempre un però), se  Bossi non è stupido bisogna anche ammettere che non si distingue certo per intelligenza e la furbizia, si sa, ha i suoi limiti e prima o poi li dimostra tutti.
Infatti non passano che pochi minuti che, probabilmente consigliato, il Boss leghista cambia la minaccia.
Così da:
Denuncerò chi ha utilizzato i soldi della Lega per sistemare la mia casa. Io non so nulla di questa cose e d'altra parte avendo pochi soldi non ho ancora finito di pagare le ristrutturazioni di casa mia
si passa a:
Non sono mai stati spesi i soldi della Lega per ristrutturare casa mia. Denuncerò chiunque sostenga il contrario perché oltretutto non ho ancora finito di pagare le ristrutturazioni e quindi soldi della Lega non sono stati spesi.
Non molto intelligente come frase, quest'ultima, in realtà buona solo a gettare fumo negli occhi di chi in fondo, pur con i dubbi suscitati dal caso, vuole credere in e a Bossi .
Infatti, da essa non si capisce più se vuole denunciare chi ha utilizzato i soldi a sua insaputa (denunciando contemporaneamente di essere tonto), se vuole denunciare chi sostiene in mala fede, a suo dire, che i soldi della Lega siano stati utilizzati per casa sua (cosa che però gli fa ammettere implicitamente di avere il controllo dei movimenti di cassa e quindi di dover rispondere di tutto) o se denuncia perché non ha ancora finito le ristrutturazioni (che abbia bisogno di quattrini?).
Si noti poi la logica sopraffina della frase in neretto: i soldi non sarebbero stati spesi perché egli non ha ancora finito di pagare.
Ma se non ha finito di pagare vuol dire che per lo meno ha iniziato a farlo.
In italiano.
Magari in padano no; chi lo sa?

Sconcertante.

Insomma, l'innocente Bossi, autotradottosi tra le fila degli inconsapevoli idioti che popolano il nostro parlamento, dovrebbe a questo punto spiegare, non solo come diavolo ha fatto a non accorgersi che gli pagavano la ristrutturazione di casa, ma anche con che autorizzazione e su quali principi i suoi figli, nullafacenti, possano pagarsi festicciole, hotel e discoteche passando dal "bancomat" di Via Bellerio (sede della Lega) e, soprattutto con quali criteri  egli abbia scelto un uomo, il disonorevole Belsito, con tanto di diploma falso (i CC non hanno trovato il nome tra i candidati alla maturita, e sul Diploma la firma del Preside è diversa da tutte le altre)  preso in un istituto simil CEPU di Napoli, che vanta due lauree  (più precisamente una , ma a seconda del sito dove si guarda, in Scienze Politiche o in Scienze della Comunicazione), e come questo si sia guadagnato una fiducia tale da lasciargli in gestione la parte finanziaria del movimento.
E dovrà spiegare, non solo ai suoi elettori, come mai lui, il signore del celodurismo, il "padre del popolo padano", lo stesso che si indignava del magna magna dei palazzi romani, si sia preoccupato non tanto far diventare realtà una delle tante fole propinate in questi inutili anni di politica (devolution, secessione, federalismo), ma si sia limitato a rendere "indipendente", anche se solo finanziariamente, un figlio delle cui doti intellettive, ride l'Italia intera (anche se, in realtà, dovrebbe piangere...).
Non bastasse quanto sopra, dal fango spuntano anche collegamenti con la malavita calabrese, storie di riciclaggio.
Che abbia ripreso, al solito fraintendendo, certe idee provocatorie sullo Stato-Mafia del professor Miglio, l'ideologo che cercò di nobilitare la Lega e che fu poi definito dalla versione Bossi.2 (quella per intenderci  che lo vedeva culo e camicia con il suo amico "Berluskaz"), una "scoreggia nello spazio"?

Già, il professor Miglio, che delle sinapsi del senatùr diceva:
Nella testa di Bossi c'è l' idea balzana di scardinare le istituzioni, e poi una volta creato il caos imporre un sistema che lui chiama federale, ma che in realta' non sa bene cosa sia, che lo faccia emergere.
E che lo faccia ricco a nostre spese, aggiungo io. 

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