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venerdì 23 novembre 2012

Visioni ristrette


Leggendo qua è la su Corriere.it mi sono imbattuto in un'articolo riguardante una mostra pittorica singolare con tema "la stregoneria" inaugurata da una "strega" (ma tranquilli, è solo un nomignolo, probabilmente per impreziosire la storia), in realtà un'avvenente trentasettenne di nome Joe Hesketh, abitante della cittadina di Pendle nel Lancashire. Proprio la cittadina, o meglio la sua storia, è la musa ispiratrice della nostra protagonista.

Pendle fu infatti  teatro, nel 1612, di una triste storia di superstizione che portò alla morte per impiccagione, nove donne e un uomo, accusati per l'appunto di stregoneria.
Ovviamente studiando le carte Miss Hesketh scoprì che di diabolico vi era solo il miscuglio di ignoranza e miseria della povera gente, una faida tra due famiglie che si accusavano vicendevolmente di nefandezze ed il clima di superstizione che aveva avvelenato persino le classi più alte, tanto che lo stesso sovrano inglese dell'epoca, Re Giacomo I (quello della Bibbia anglicana), pare fosse ossessionato dalle arti magiche.

La cosa in realtà non destava in me particolare interesse, e la lucina accesa che aveva attirato la mia attenzione, ovvero la stregoneria, si è spenta subito dopo quando seguendo i link dell'articolo ho visto le opere della suddetta pittrice, tutt'altro che entusiasmanti (almeno per me che fatico a comprendere un certo tipo di arte).
Stavo per chiudere la pagina quando l'occhio mi è caduto sull'unico commento:
Chi ha la pazienza di seguire questo tedioso blog, conosce oramai la mia attitudine a ricercare in dati comportamenti la forma mentis che li detta. 
E' chiaro che Gideon è uno dei vari defensor fidei che popolano la rete, ma anche qui non voglio cadere in quelli che sono oggettivamente miei pregiudizi.
Mi stupisce e non finirà mai di stupirmi il fatto che si possa godere dell'errore altrui, soprattutto quando quell'errore è stato commesso dalla propria parte. 
Che il XVII sia un secolo ove roghi di streghe illuminarono cupamente l'intera Europa, quindi sia l'area protestante che quella cattolica è un dato di fatto. Ma mal comune non può fare mezzo gaudio: non ci si può sentire meno colpevoli perché altri hanno commesso lo stesso delitto. 
Nelle tanto decantate "Radici Cristiane d'Europa" non vi è solo il cattolicesimo che, visto da fuori, altro non è che una delle numerose sette, sebbene di certo la più importante numericamente parlando. 
L'influenza politica e culturale e in particolare del Costume, del Cristianesimo passa anche per figure sanguinarie pur afferenti alle diverse interpretazioni. 
Personalmente ho sempre aderito alla corrente di storici che non vedono l'operato dell'inquisizione della Chiesa, e con tale termine inserisco senza distinzione, protestanti, cattolici, ortodossi e quant'altro, come peggiore del sistema "secolare". Quello che ho sempre contestato è che non si discosta poi di molto e che, almeno nell'ambito della stregoneria, la religione cristiana nel suo insieme è comunque il mandante diretto o indiretto dei roghi e delle torture che hanno caratterizzato un epoca. Diretto, perché essa stessa ha le mani macchiate del sangue; indiretta, perché è l'interpretazione religiosa imposta che ha favorito la superstizione e le sue conseguenze: in altre parole è proprio ciò che ispirato dalla presunta volontà divina, di cui le chiese si arrogano il diritto di essere interprete che è stata causa di questa vergognosa persecuzione per lo più a danno di deboli e innocenti (comunque sia non colpevoli di stregoneria). 
Quindi, sorpresa, buon Gideon, non si diventa meno assassini perché qualcun altro compie lo stesso delitto, né si è migliori di altri perché si commettono un minor numero di reati.
E poi, concludo, forse non vi sono altri commenti perché la notizia in sé non desta gran interesse: in fondo si sta parlando di un artista, se tale, sconosciuta, che ha trovato un modo per pubblicizzare le sue opere d'arte.
Semplicemente.

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