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martedì 1 novembre 2016

Accattonaggio mediatico


Il giornalismo italiano è, salvo pochissimi nomi (Stella, Rizzo, Gabanelli, Mentana, Quirico, ecc) un insieme nauseante di scrivani per lo più incapaci.
Magari sì, dotati di una buona retorica, sicuramente acculturati a sufficienza per scrivere con una sintassi corretta. Ma di fatto povere menti in balia degli eventi di cui non sanno neppure analizzare i contenuti.
Ne sono riprova le continue bufale che vengono riportate senza verifica delle fonti, o la quantità di articoli titolati in modo da attirare l'attenzione che si rivelano alla lettura totalmente inconcludenti: spesso non esiste nemmeno la notizia!
Non bastasse la media desolante, c'è poi  la schiera dei servi, ossia dei giornalisti pagati per inventare scandali o denigrare l'avversario politico. Personaggi per lo più senza arte né parte, poco obiettivi, spesso falsi, che a sentirli parlare nei vari talk show sembrano appena usciti da una taverna.
Non mancano chiaramente quelli che potrebbero essere "bravini" , ma che sono accecati dalla loro appartenenza politica, sempre pronti a trovare scuse per la propria  e a martellare oltremodo la controparte.
Categoria a parte c'è poi gente come questa:



Tweet che rimanda a quest'altra.
Cosa dire?
Abbassandosi al livello infimo di ragionamento potrei chiedermi se mai, (e nel caso, come mai), in 2000 anni di cristianesimo qualcuno dei vari papi si è mai posto il problema del patrocinio mariano (poveri San Francesco e Santa Caterina, da soli non sono sufficienti!).
Potrei chiedermi a quale delle svariate madonne il papa dovrebbe chiedere il patrocinio per l'Italia, perché francamente di pseudo-divinità che minacciano e prevedono catastrofi se non ci si converte, prega , o digiuna ne abbiamo francamente piene le scatole (che poi prevedere un terremoto in Italia, paese tra i più sismici al mondo, sai che impresa!)
Potrei addirittura dargli ragione ed incolpare i credenti perché non credono abbastanza.
In fondo non si salvano neppure loro. Almeno con Sodoma e Gomorra, con il Diluvio il "Buon Dio" si divertiva a fare stragi di cattivi, mentre qui crollano le chiese, muoiono i cristiani!
Magari potrei addirittura domandarmi se il terremoto non sia davvero una punizione divina, magari di un'altro "vero dio" tipo, quello del viceministro israeliano Ayooub Kara o quello sanguinario adorato dagli iconoclasti talebani o dai folli dell'ISIS.
Potrei continuare a lungo ma (s)ragionare così mi fa parecchio male.
Mentre pare a lui piaccia, perché così può sentirsi abbastanza miserabile, abbastanza vittima:
Mi chiedo se essere pubblicamente cattolici è diventato ormai un fatto così socialmente deprecabile.
No, lo è aver perso ogni contatto con la realtà, come poi certificato dal seguito in cui, sebbene in confusione, si compiace:
Sono lieto che il cattolicesimo torni a scandalizzare. Perché è meglio che sia considerato “follia” piuttosto che il brodino politically correct che vediamo oggi. Scriveva Georges Bernanos: “Il buon Dio non ha scritto che noi fossimo il miele della terra, ragazzo mio, ma il sale. Il sale sulla pelle a vivo, è una cosa che brucia. Ma le impedisce di marcire”
Non solo il Buon Dio non ha mai scritto nulla, al più qualcuno sostiene di aver ricevuto dettato, ma il miele non fa nulla alla terra, mentre il sale, ahimè, desertifica.
Il che non è cosa davvero auspicabile.
Ma poi, questo benedetto sale è sulla pelle o sulla terra?

PS : Sono convinto che ci siano giornalisti in gamba a cui non viene lasciato spazio perché oggi non conta scavare dentro la notizia ma semplicemente vendere pubblicità. Il giornalismo potrebbe essere già meglio di quello che quotidianamente ci appare. Certo che il confronto tra una Gabanelli e un Socci dovrebbe far riflettere.

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